Tifosi single in clima Mondiali

Dagli scaramantici, agli allenatori ai veggenti: tutti i tifosi italiani alle prese con i mondiali di calcio

Mancano poche ore al fischio di inizio di questi mondiali 2014 e i single sono già pronti a seguire, passo dopo passo, ogni avventura degli azzurri sul campo verde. Sono pronti ad affrontare nottate e fusi orari pur di urlare “Forza Azzurri” a squarcia gola e a cantare l’inno della nazionale con tanto di mano sul cuore. Questo è quanto emerge da un recente sondaggio condotto da Speed Date, importane agenzia specializzata in eventi per single che, in occasione dei mondiali di calcio, ha chiesto ai suoi iscritti come affronteranno queste partite. È emerso un quadro dei tifosi assolutamente colorito.

Al primo posto, inutile dirlo, troviamo il tifoso scaramantico. Corna, cornetti, aglio e tutto ciò che possa anche lontanamente portare fortuna. Gli italiani sono un popolo di superstiziosi e non stupisce leggere che il 33% di quelli che assisteranno alle partite dei mondiali farà almeno un gesto scaramantico, palese o meno. Balletti di ogni tipo, gesti inconsulti e preghiere accompagneranno il popolo dei tifosi durante ogni partita.

In seconda posizione c’è, con il 24%, chi le partite le deve guardare rigorosamente da solo, senza nessuno accanto che lo disturbi. Il tifoso solitario staccherà il telefono, cellulare e qualsiasi tipo di connessione con il mondo esterno per dedicarsi interamente al campo da calcio. Si prepara davanti la tv con cibo, bevande e tutto il necessario che gli permetta di sopravvivere per quei lunghissimi novanta minuti senza sentire la necessità di alzarsi. Ovviamente, primo ed importantissimo oggetto che non può assolutamente mancare: il telecomando. Un vero e proprio Ugo Fantozzi!

In terza posizione poi, con il 18% dei voti, c’è il tifoso silenzioso: solo o in compagnia non importa, lui non spiccicherà neanche una parola fino a quando l’arbitro non fischierà la fine dell’incontro. Dentro vorrebbe scoppiare ma all’esterno non da a vedere assolutamente nulla. Impassibile, non si muove e non esulta. Ma se la sua squadra vince si trasforma in un megafono vivente!

Con il 15% c’è il tifoso allenatore: sa sempre la mossa giusta e non perde occasione per “urlarla” ai giocatori (convinti che lo ascolteranno). La sua temperatura corporea sale dal primo minuto di gioco e aumenta sempre di più fino alla fine.

Infine troviamo con il 10% il tifoso veggente: fa continuamente pronostici, consapevole che, però, molto probabilmente, non ne indovinerà neanche una. Gode nel dire la fatidica frase “l’avevo detto” senza interessarsi molto della propria squadra e dell’andamento della partita. Per lui contano solo le azioni che riesce a prevedere e i goal che le squadre non faranno mai.

“Che siano tanti o pochi, scaramantici o meno, importante è tifare con il cuore la propria squadra – afferma Giuseppe Gambardella, fondatore dell’agenzia – Davanti alla fede calcistica, soprattutto se si parla di nazionale e di mondiali, in fondo siamo tutti quanti uguali”.

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