I single non sono ‘bamboccioni’

Indipendenti e intraprendenti, a 20 anni la maggior parte di loro sono già fuori di casa

I single non sono ‘bamboccioni’. A rivelarlo, una recente indagine condotta da Speed Date, agenzia leader in Italia nell’organizzazione di serate ed eventi per single, che ha chiesto a 2.000 dei suoi iscritti se e a che età fossero andati via di casa. Dalla ricerca, è emerso che oltre il 60% dei single ha lasciato il tetto familiare in media a 20 anni, cercando di combinare nel migliore dei modi studio e lavoro e mantenendosi da soli.

Secondo Giuseppe Gambardella, fondatore di Speed Date e Speed Vacanze, tour operator specializzato in viaggi di gruppo e crociere per single, “Questo dato è evidentemente in controtendenza con quella che è la situazione nel nostro Paese, in cui i giovani difficilmente, sia per scelta sia per manifesta impossibilità, abbandonano la casa dei genitori. È un dato che dà morale e fa capire come siano gli spiriti liberi per primi a cercare di ovviare alla crisi, rimboccandosi le maniche e tutelando la loro indipendenza”.

Andare a vivere da soli è un passo importante, dettato principalmente dalla voglia di essere liberi e autonomi, svincolati dagli orari e dai doveri che giustamente esistono e vanno rispettati vivendo a casa con mamma e papà.

Questa decisione comporta necessariamente l’assumersi e il farsi carico di tutte quelle responsabilità e attività di cui non ci si preoccupa vivendo con i propri genitori: pulire casa, pagare le bollette, fare la spesa, solo per citarne alcune. “In questo – continua Gambardella – i single, oltre che intraprendenti, si dimostrano essere anche molto puntigliosi: mantengono in ottimo stato la casa, sono maniaci dell’ordine e attenti che il frigo sia sempre pieno di alimenti salubri”.

Tornando ai dati affiorati dalla ricerca, è risultato che il 27% dei single lascia la casa dei genitori solo dopo aver completato gli studi universitari o dopo aver trovato un lavoro stabile, in media 28/30 anni. “In questo caso – commenta Gambardella – emerge il senso di responsabilità degli spiriti liberi che decidono di non compiere passi affrettati solo per la frenesia di essere liberi, ma di gettare le basi e garantirsi l’opportunità di un futuro florido e positivo”.

Il rimanente 13% dei single che ha preso parte al sondaggio ha dichiarato che non esiste un’età giusta per andare a vivere da soli, che in tutti - spiriti liberi e non – esiste il desiderio di libertà e di indipendenza ma che si tratta di una scelta che deriva da una serie di situazioni tra loro interrelate: per esempio, la possibilità di acquistare o pagare l’affitto di un appartamento che dipende a sua volta dall’avere o meno un lavoro stabile.

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