Dimmi come ti vesti e ti dirò come stai

Colori per i giorni “si”, abiti larghi per quelli “no” e mono-tono per affrontare lo stress

Un famoso proverbio italiano dice che “l’abito non fa il monaco”: errore! Secondo i single che hanno partecipato al sondaggio di Speed Date, l’abito non solo fa il monaco, ma suggerisce l’umore di chi lo indossa. Un concetto che va al di là della rispettabilità che può provocare un tale abbigliamento al posto di un altro, si tratta proprio di psicologia del vestire: colori per i giorni “si”, abiti larghi per quelli “no” e mono-tono per affrontare lo stress.

L’agenzia leader nell’organizzazione di eventi per single, ha infatti indagato su un campione di 1000 iscritti al portale, chiedendo loro quanto l’umore influisca sulla scelta dell’abbigliamento.

Se per quanto riguarda il fattore cromatico i dati emersi risultano abbastanza scontati, sul piano della “taglia”, si riscontrano risultati contrastanti.

Il 47% dei partecipanti al sondaggio ha confessato di scegliere abiti colorati quando è di buon umore. L’uso di un abbigliamento colorato non è comune a tutti gli individui, poiché giocando con i colori si corre il rischio di non passare inosservati, prerogativa che può risultare innocua solo a coloro che hanno una profonda fiducia in se stessi o che semplicemente non si curano del giudizio altrui.

Il discorso diventa interessante se si sposta l’attenzione sulle taglie, come detto prima. Risulta infatti che con uno scarto minimo di voti, il 23% sceglie di indossare vestiti larghi o di una taglia in più rispetto alla propria solo quando è infelice; mentre per 21% indossa vestiti larghi quando ha un umore diametralmente opposto: ovvero quando è felice.

Giuseppe Gambardella, fondatore di Speed Date, fornisce dei chiarimenti al riguardo: “il dato emerso è sorprendente, poiché assai contrastante, ed è per questo che abbiamo chiesto delle spiegazioni ai partecipanti, i quali hanno giustificato l’abbigliamento largo come segno di infelicità in quanto rappresenta una sorta di maschera dietro la quale nascondersi, una copertina dell’infanzia sotto la quale rifugiarsi e appunto, coprirsi. Mente coloro che vestono largo quando sono felici hanno dichiarato di farlo poiché essendo in totale sintonia con se stessi e con il mondo che li circonda, non hanno paura di risultare meno longilinei, non curandosi appunto di eventuali sguardi critici”.

Il restante 9% ha confessato di scegliere vestiti mono-tono quando deve affrontare situazioni sotto pressione, soprattutto in ambito lavorativo: ad esempio quando deve fare un colloquio, o il primo giorno di lavoro, o ancora importanti riunioni o incontri.

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