Si chiama "Murder party" il nuovo Gioco di Ruolo firmato Speeddate per cercare l'amore... giocando 

PARLANDO D'AMORE CON CARLO VERDONE: disordine vitale?

 

"Basta col telecomando. Ma appena scaviamo un po' troviamo la schifezza anche là. Il mio film "L'amore è eterno finché dura" è una specie di ronde: la ricerca dell'amore, senza soluzione. C'è un modo per sopravvivere, come nella storia degli istrici: mai troppo vicini perché si pungerebbero, né troppo lontani perché morirebbero di freddo". Film cotto e mangiato, come le commedie di un tempo? "Non dovevo perdere tempo. Rischiando qualche incompiutezza". Questa velocità fa parte di un nuovo ciclo di tranquillità e sicurezza dopo la pausa seguita a C'era un cinese in coma? "Credo che sia un momento positivo". Aveva ricevuto una botta la sua autofiducia? "Dovevo fermarmi con umiltà e coraggio. Anche staccarmi dal mio pubblico. Cui sono riconoscente e che continua a riconoscermi, anche i più giovani perché mi vedono in tv. Per strada mi dicono di tornare a fare i film comici. Ma sarebbe una battaglia contro me stesso. Non escludo di regalare ancora un ultimo film di quel tipo ma ora devo seguire quello che sento". E sente di stare dentro la linea di ricerca giusta? "Sì. Con tutta la fatica improba di fare l'attore e il regista. Non ho più l'energia disumana dell'inizio. Ceno alle 8, alle 10 a letto, mi devo alzare alle 6. Senza distrazioni, una caserma". Uscita? "Sono a metà riprese. Dopo Natale".